2025, UCRAINA BASTA! ZELENSKY CI PRENDE PER DEGLI IMBECILLI… E FORSE HA RAGIONE.

1/1/2025 – Dovrebbe essere l’ultima goccia. L’Ucraina di Zelensky ha chiuso l’ultimo rubinetto del gas russo per l’Europa. Facendo impennare i prezzi. Questo mentre da quasi tre anni la sua guerra assurda contro la Russia continua a impoverire europei e americani. Ha fatto esplodere l’inflazione, ridotto i redditi, divorato centinaia di miliardi presi nelle tasche dei contribuenti per regalare armi e soldi al regime corrotto di Kiev.

Caricatura Zelensky

Prolungando, con la complicità di leader inetti europei e statunitensi, una guerra stupida e inutile,  che gli stessi ucraini non vogliono combattere. A milioni sono scappati all’estero. Molti uomini, per non combattere. Gli ucraini facoltosi, uomini d’affari, speculatori, mafiosi, vivono ora nella Costa Azzurra, nella Costa Brava, sui Campi Elisi. Lasciando gli europei pagare al posto loro per una guerra persa fin dall’inizio, che loro non combattono. Ora, dopo il danno la beffa. Questo ultimo taglio delle forniture di gas russo potrebbe causare aumenti fino al 30% delle nostre bollette di elettricità e gas. Questo mentre in tutta Europa il caro vita provocato dagli effetti diretti e indiretti della guerra colpisce i ceti più fragili e la classe media.

Ma la cosa sorprendente è che nonostante tutti i salassi economici per finanziare Zelensky – che disinvoltamente usa gli aiuti europei e americani anche per finanziare e armare contro i governi appoggiati da Mosca i jihadisti in Siria e Africa – il rischio di una conflagrazione mondiale anche nucleare, con l’Europa come campo di battaglia, gli europei continuano a non scendere in piazza. Per denunciare l’appoggio dei loro governi – con poche eccezioni – all’assurda guerra ucraina. Che non ha alcun interesse per l’Europa. Zelensky deve prenderci per degli imbecilli. E forse ha ragione. Aspettando Trump, che ha promesso di fermare la guerra…in 48 ore.

In arrivo la Pax Trumpiana?

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francescocerri

Giornalista Internazionale. Nato come specialista di politica europea e di sicurezza. Inviato a Sarajevo durante la guerra dei Balcani, e al Tribunale Penale Internazionale al processo Milosevic. Corrispondente in Israele/Palestina durante l'intifada, in Turchia durante la guerra in Siria e la rivolta di Gezi Park. In Spagna , con gli indignados, e Portogallo. Presidente onorario della stampa parlamentare europea. Cavaliere della Repubblica.

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