17/6/24 – Non so se sia più desiderabile un governo mondiale dei robot, imbottiti di intelligenza artificiale evolutiva, che restituisca appunto un pò di intelligenza al nostro povero Occidente. O un ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, che ha promesso di fermare l’assurda guerra in Ucraina in 24 ore, allontanando il rischio di una guerra mondiale. Stiamo scivolando giorno dopo giorno in un mondo Kafkiano. L’ultima trovata dei dirigenti di Usa ed Europa è stata di convocare una “conferenza di pace” sull’Ucraina. Ma solo con gli amici, finanziatori e fornitori di armi (pagate con i soldi dei contribuenti europei ed americani). E senza una delle due parti del conflitto. La più importante. La Russia.

I manuali di storia insegnano che le conferenze di pace di solito riuniscono le due fazioni belligeranti. Che in qualche modo devono arrivare a un accordo che ponga fine alla guerra. Ma oggi a quanto pare non si fa più cosi. Si tratta la pace da soli, senza il nemico. Facendo i proclami che fanno piacere ad una parte, in questo caso il presidente ucraino ed ex attore comico Zelensky. Ma naturalmente della pace non si vede neppure la punta del naso. È solo propaganda. E la guerra, con l’inutile massacro di migliaia di giovani russi e ucraini, continua. La conferenza di “pace” e il precedente vertice del G7 in Italia sono serviti soprattutto a prolungare la guerra. Promettendo nuove armi, più micidiali, e più finanziamenti, a Zelensky.

Con le centinaia di miliardi presi nelle tasche dei contribuenti di Ue e Usa. Cui nessuno ha chiesto se sono d’accordo per rinunciare a scuole, strade, ospedali, pensioni, per finanziare la guerra del Signor Zelenzky. Al posto di buona parte degli ucraini, che a milioni sono usciti dal paese per non combattere. I più facoltosi comprando case milionarie nei paradisi balneari mediterranei. O meglio, nessuno lo ha chiesto. ma in molti hanno risposto comunque. Votando alle europee per i partiti contrari alla guerra e ai finanziamenti a Kiev. In vari paesi hanno vinto così i partiti della destra e della sinistra radicali. Umiliando i partiti al potere, finanziatori di Zelensky. La Francia del testosteronico Macron, che vuole fare la guerra alla Russia, presto potrebbe essere governata, se vincerà le legislative di fine mese, dal RN di Marine Le Pen.

Negli Stati Uniti sembra probabile un ritorno al potere a fine anno di Donald Trump, che ha definito Zelensky “il miglior venditore di tutti i tempi”. “Ogni volta che viene negli Stati Uniti va via con 60 miliardi di dollari. E ogni volta che torna a casa dice che gli servono altri 60 miliardi. E’ una cosa che non finisce mai. Deve finire”. Trump ha detto che con lui alla Casa Bianca la guerra in Ucraina non sarebbe mai scoppiata e che risolverà il conflitto appena eletto. Ma il risultato politicamente importante della conferenza è all’opposto di quanto auspicato dagli organizzatori. Quindici paesi hanno rifiutato di firmare la dichiarazione pro-Zelensky. Contando la Russia e la Cina, sua alleata, assenti alla conferenza, i paesi che sfuggono alle pressioni della propaganda occidentale – fra cui India, Indonesia, Pakistan, SudAfrica, Brasile – rappresentano più della metà della popolazione del pianeta. Per lo più fanno parte dei Brics, il gruppo di contropotere mondiale fondato da Russia, Brasile, Cina, SudAfrica, India per contrastare l’egemonia del dollaro, ora allargato a altri cinque paesi. E con altri 10 candidati. Questo nonostante le sanzioni contro Mosca, che sta meglio che mai. Secondo la Banca Mondiale la Russia in guerra è ora la quarta più grande economia del Pianeta. Ha superato il Giappone. Le sanzioni hanno invece avuto un effetto boomerang sull’Europa e sugli europei – a parte speculatori, banche e multinazionali degli armamenti: inflazione, impoverimento generale, angoscia per un futuro incerto e ad alto rischio. Più che l’Ucraina, è tutta l’Europa che sta perdendo la guerra.