CADE LA SIRIA NELLE MANI DI AL QAIDA, ORA A DUE PASSI DALL’EUROPA. TRIONFA ERDOGAN

8/12/24 – Ce l’ha fatta! Il presidente sunnita turco, il ‘sultano’ Erdogan, al secondo tentativo è riuscito con i suoi protetti jihadisti emanazione di Al Qaida a conquistare la Siria e a rovesciare l’odiato Bashar al Assad.

E ora è probabile che un califfato islamico sunnita si affacci sul Mediterraneo, a due passi dalle coste dell’Unione europea. E questo senza che nessuno fra i leader europei se ne preoccupi. Anzi, c’è chi se ne rallegra.Fra le reazioni più irresponsabili, e stupide, trionfa ancora una volta quella del francese Macron, che si è rallegrato della “caduta di uno stato di barbarie”. Come se sostituire un presidente certo autoritario, ma difensore delle minoranze religiose e delle donne, con un califfo di Al Qaida che imporrà la sharia, fosse una buona notizia. Dalla padella alla brace, insomma. E Macron è contento.

Assad era il garante di una certa stabilità in Medio Oriente. Come lo era in Libia e nel Nord Africa Khadafi, rovesciato da francesi e americani. La Libia è caduta parzialmente nelle mani di forze jihadiste, pure appoggiate da Erdogan. Diventato il grande burattinaio dell’estremismo salafita sulla sponda sud del Mediterraneo. Grazie alla crescente incompetenza dei leader occidentali. Concentrati in difesa del regime del regime ucraino nella assurda e inutile guerra contro la Russia.  Che Mosca sta vincendo. Nonostante le centinaia di miliardi prese dalle tasche dei contribuenti europei e americani per finanziare Zelensky.

Assad è caduto anche grazie all’appoggio ai jihadisti di Usa e Israele – che rischiano ora brutte sorpese dal nuovo regime islamista –  i cui aerei hanno bombardato le colonne di miliziani sciiti che accorrevano dall’Iraq e dal Libano in appoggio a Assad.  E alla debolezza momentanea dei due grandi alleati di Damasco, la Russia, impegnata in Ucraina, e l’Iran, in rotta di scontro con Israele.

Civili cristiani uccisi da Isis

Ora, la Siria diventa una grave minaccia per l’Occidente. Soprattutto per l’Europa. La vittoria dei jihadisti rischia di provocare la fuga verso le sponde europee di decine di migliaia di siriani, che non hanno dimenticato gli orrori – massacri, torture, stupri di massa – perpetrati dall’Isis dieci anni fa. “Siamo alla vigilia di  una ondata migratoria che può essere catastrofica” avverte il direttore di SOS Cristiani di Oriente Benjamin Blanchard.  E le coste della Siria potrebbero trasformarsi in comode piste di lancio verso l’Europa per terroristi salafiti. Ma Macron è contento.

Le donbe dell’Isis

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francescocerri

Giornalista Internazionale. Nato come specialista di politica europea e di sicurezza. Inviato a Sarajevo durante la guerra dei Balcani, e al Tribunale Penale Internazionale al processo Milosevic. Corrispondente in Israele/Palestina durante l'intifada, in Turchia durante la guerra in Siria e la rivolta di Gezi Park. In Spagna , con gli indignados, e Portogallo. Presidente onorario della stampa parlamentare europea. Cavaliere della Repubblica.

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