SINDROME DELLA PECORA BIANCA: E SE SUI DAZI TRUMP AVESSE RAGIONE?

6/4/25 – Tranquilli. Abbiamo un nuovo Cattivo, su cui scaricare tensioni, odio e colpa per tutti i mali del Pianeta. Assolvendo i veri responsabili. I “diavoli” Putin e Netanyahu sono già un pò vecchi. E da quando Trump è alla Casa Bianca la loro carica diabolica e di odio si è attenuata. Benvenuto quindi il nuovo spaventapasseri: Mr Donald Trump. Il presidente americano rema decisamente contro corrente. È amico del demonio Putin , spiega che il presidente russo non è il principale responsabile della guerra in Ucraina. Provocata dall’Occidente. E punta il dito invece contro il predecessore Biden e il regime ucraino di Zelensky. Da carta bianca a Israele per eliminare con ogni mezzo i neo jihadisti di Hamas a Gaza e essere più che mai la superpotenza del Medio Oriente. . Insomma il contrario di tutto ciò che è stato inculcato al buon popolo negli ultimi anni, con l’aiuto in vari paesi di una stampa mainstream obbediente, acritica e militarizzata (dice Pablo Iglesias). Sviluppando nell’opinione la narcotizzante per i cervelli “sindrome della pecora bianca”, cioè mandare giù senza analisi critica le verità del potere. Ora Trump provoca un nuovo terremoto. Usa i dazi per rivoluzionare i rapporti economici e commerciali mondiali. Ridurre l’onnipotenza di speculatori, borse e mercati sull’economia mondiale globalizzata. Attirandosi vibranti scomuniche. E scossoni intimidatori e speculativo nelle borse. Accuse di voler trascinare il.mondo nel baratro, di condannare milioni di umani alla disoccupazione, peggio ancora, alla fame. E chissà, alla morte per denutrizione.

AMERICA FIRST – Non si sentono molte voci fuori da questo coro cercare di capire le intenzioni dell’anarcoide presidente americano. Più o meno come era successo quando un altro presidente anarchizzante, l’argentino Millei, è arrivato al potere una motosega in mano, promettendo una cura da elefante per la disastrata e corrotta economia del paese. Anche lui era stato liquidato come un pericoloso pazzoide che avrebbe affondato ancora di più la povera economia argentina. Un anno dopo, nello stupore generale degli ‘esperti’ l’Argentina del ‘folle’ Millei esce dal baratro. Torna a essere una economia trainante dell’America Latina. Una cosa è certa. A Trump interessa l’America e interessano gli americani. E se anche il ‘folle’ Trump, dopo il ‘pazzo’ Millei, fuori dalle (apparenti) comode autostrade del politicamente corretto, in fondo avesse ragione? E se la sua brutale strategia dei dazi si rivelasse, come la motosega dell’argentino, un’arma efficace per correggere le distorsioni create negli ultimi trent’anni dalla globalizzazione? La logica del protezionismo correttivo rispolverata da Trump ha un senso, se si considera l’enorme disavanzo commerciale americano. Nel 2024 gli Usa hanno importato merci per mille miliardi di dollari più di quanto hanno esportato: 237 miliardi solo per la Cina, 236 dall’Ue. In altre parole i soldi degli americani finanziano lo sviluppo dell’economia cinese o europea a scapito di quella nazionale. Una tendenza in atto da oltre 30 anni. Che Trump vuole rovesciare Certo non è molto delicato. Ha preso in prestito la motosega di Millei.

Caricatura 1940

GAS E EXPORT RUSSIA – Il concetto di base non è assurdo. Il primo risultato della guerra dei dazi sarà di ridurre gli scambi commerciali speculativi da un continente all’altro. Come vendere le banane americane alla Spagna, che in cambio venderebbe le banane delle Canarie (spagnole) agli americani… Una assurdità fra le mille altre del ‘villaggio globale’ e delle tensioni speculative dei mercati globalizzati. Con i dazi di Trump gli americani mangeranno banane americane e guideranno più auto made in Usa Gli europei mangeranno banane spagnole e guideranno meno auto americane. Riducendo inoltre gli enormi costi ambientali di questi scambi planetari. La bibbia della sostenibilità non promuove forse i prodotti “km 0”? Vale per le automobili come per le patate, per i computer come per le scarpe. E intanto, per ammorbidire l’impatto dri dazi trumpiani, l’Europa ha davanti a se una porta che deve solo spalancare: l’export verso la Russia che stupidamente è stato affondato dalle masochistiche sanzioni decise per la guerra in Ucraina, in realtà provocata dal.mancato rispetto degli impegni dell’Occidente. Stesso discorso per i paesi del contropotere emergente dei Brics, fondato da Brasile , Russia, India, Cina e SudAfrica, che possono compensare il calo del commercio con gli Usa. E per frenare la crescita dell’inflazione che potrebbero provocare i movimenti speculativi sulla rivoluzione trumpiana dei dazi, c’è una mossa relativamente facile: tornare a comprare il gas russo, migliore e meno caro di quello americano, che l’ Ue ha boicottato contro gli interessi dei propri cittadini negli ultimi tre anni. I flussi che si ridurranno per le esportazioni saranno compensati dall’aumento della produzione e del consumo interno.bconsumo interno. L’impatto sull’occupazione del calo delle esportazioni sarà compensato da un aumento dell’impiego per la produzione interna.

Sindrome pecora bianca….

LO SCONTRO CON LA CINA – Il vero scontro è comunque non con l’Europa ma fra le due superpotenze economiche mondiali, Usa e Cina. Era inevitabile. La enorme produzio e cinese a basso costo ha invaso gli Usa. Come ha fatto in Europa e nel resto del.mondo. Fra l’altro l’Ue non ha aspettato Trump per imporre dazi protezionistici gino al 45% per difendere gli interessi del settore automobilistico europeo. E soprattutto tedesco. Che oggi Trump penalizza duramente. Sarà comunque solo un periodo transitorio. Con o senza i dazi di Trump i lavoratori umani saranno sempre più sostituiti da robot con Intelligenza Artificiale. Lo sono già d’altronde. Lo tsunami dei dazi avrà senz’altro un impatto negativo sui benefici degli attori finanziari (speculatori, banche, multinazionali, assicurazioni, ecc.) che da 30 anni rastrellano utili colossali grazie alla globalizzazione e alle delocalizzazioni. Che hanno moltiplicato con la guerra in Ucraina. E se i costi dell’adattamento ai dazi trumpiani renderanno più difficile investire gli 800/1.000 miliardi di euro che l’Ue vorrebbe destinare al suo “riarmo” assurdo, benvengano i dazi. A beneficio solo delle multinazionali delle armi. Assurdo e inutile. La Russia non ci minaccia, nonosante i proclami della propaganda bellicistica.

Caricatura El Espanol

TRUMP, “NEMICO DEL MONDO”? Un passo indietro nella incontrollata corsa della globalizzazione potrebbe avere un impatto positivo sull’attività economica locale, sulla protezione dell’ambiente, sulla riduzione della spesa pubblica, sulla qualità della vita degli uman. Aspettando la rivoluzione degli androidi… Magari riducendo anche l ‘impatto distruttore del turismo ossessivo. Inducendo a rivalutare il turismo nazionale. Insomma, Trump potrebbe non essere quel folle “nemico del mondo”, come titolava un quotidiano spagnolo. Gli europei hanno sempre guardato con un certo sprezzante superiore razzismo i presidenti espressi dal’America profonda, da Nixon a Reagan, dai due Bush a Trump. Osannando invece quelli ‘progre all’europea’ come Obama o Clinton. Ma no, Trump non è pazzo nè stupido. Ha come Millei un progetto rivoluzionario, certo brutale, per proteggere gli interessi degli Usa e lasciare la sua impronta su questa fetta di secolo. Certo, non si dispera per le conseguenze che potrebbe avere sul resto del.mondo. Si arrangino! O facciano come lui! D’altronde il Mondo è forse comunque alla vigilia – fra 20 o 30 anni… – di quella che potrebbe essere la più profonda trasformazione dall’inizio della Storia dell’Umanità. Che vedrà le macchine molto più intelligenti dell’Uomo soppiantare e dominare appunto gli umani. La rivoluzione trumpiana potrebbe essere l’arma meno peggiore per prepararla.

¡LA TRAICIÓN DE EUROPA!

TRUMP Y PUTIN PREPARAN LA PAZ. URSULA Y MACRON JUEGAN A LA GUERRA. CON NUESTRO DINERO Y NUESTRAS VIDAS

29/3/25 – Estamos en la locura. Tras tres años de guerra sin sentido en Ucrania, finalmente ha llegado Trump. Quien, como había prometido, está deteniendo el conflicto, provocado y alimentado por su predecesor Biden y por los insulsos líderes europeos. Lógicamente, Europa debería alegrarse de este giro que aleja el peligro de una Tercera Guerra Mundial de sus quinientos millones de ciudadanos. ¡Ah, no! Eso sería imaginar que la UE todavía está gobernada por gigantes de la política como lo fueron De Gaulle, Adenauer, Mitterrand o Chirac. Que sabían, por haberla vivido, lo que era una verdadera guerra mundial. No un juego para muchachos con problemas de testosterona. Sino una masacre, hecha de terror, sufrimiento, hambre, abusos, violaciones, deshumanización.

“NUNCA MAS L GUERRA” – Ellos sabían que la construcción europea se inició sobre las ruinas de una Europa destruida por la peste nazi (derrotada gracias al sacrificio de 20 millones de rusos), con un juramento fundador: “¡Nunca más la guerra!”! Pero los jóvenes enanos políticos que hoy gobiernan Europa nunca han sentido el holor atroz de la guerra, y de muerte de millones de hombres. Después de jugar durante tres años a la guerra, regalando cientos de miles de millones tomados de los bolsillos de sus ciudadanos y en parte destruyendo la economía de sus países y el bienestar de sus habitantes, ahora no quieren perder la cara. Y tratan de seguir jugando a la guerra.

Traicionando el juramento de Europa. Juegan con la piel de sus ciudadanos. En caso de Guerra Mundial, ellos tienen búnkeres confortables bajo sus palacios del poder. Los que morirán serán sus ingenuos electores. Probablemente, sin embargo, no lograrán su propósito. Gracias al hombre más poderoso del mundo hoy: Trump. Y a su ahora casi aliado Putin. A cuya moderación ante las provocaciones occidentales quizás debemos de estar aùn vivos. Olvidando que Putin, acusado de todas las atrocidades de los tiempos modernos por la propaganda occidental , no reaccionó cuando la OTAN, violando los compromisos de 1990 (de no acercar sus misiles a las fronteras rusas), se expandió 16 veces hacia el este.

LA AMENAZA RUSA NO EXISTEEl mismo Putin, hace 20 años, se acercó a Occidente. Entró en el Consejo de Europa, sin descartar incluso adherirse a la OTAN. Firmando acuerdos para la reducción de armamentos. Colaborando con Occidente en las grandes crisis. Luego llegaron Biden y el ex primer ministro británico Johnson, sabiamente definido como “un idiota” por la reina Isabel. Quienes hicieron todo lo posible por provocar a Moscú. Y la guerra. Y luego para alimentarla. Bloqueando los acuerdos de paz de Estambul en la primavera de 2022 y luego proporcionando dinero y armas al ex “cómico mediocre” (según Trump) Zelensky. Y ahora, mientras la paz negociada por Putin y Trump parece más cercana que nunca (quizás en mayo), los enanos europeos gritan ¡guerra! “¡Sueñan con ser Churchill!”, ironiza Putin. La presidenta de la Comisión Europea, Ursula von der Leyen, a quien ningún ciudadano europeo ha elegido, nieta de un general de las SS y esposa de un directivo de una multinacional, proclama el “rearme” de Europa, que quiere financiar con 1.000 mil millones de euros.

Caricatura, Zelensky, Van der Lyen, Putin

Mientras tanto, intenta crear una psicosis bélica, invitando a los ciudadanos europeos a hacer acopio de agua y espaguetis para sobrevivir a una guerra. Frente a la “amenaza rusa”. Que no existe. “Son más tontos que esta mesa”, ironiza Putin. Recordando que Rusia nunca ha atacado a nadie. Se ha defendido. Y bien. De eso saben algo Bonaparte y Hitler. Que huyeron con el rabo entre las piernas, y con sus ejércitos masacrados, después de intentar invadir Rusia. Pero el pequeño Napoleón de París, que ya nadie quiere en Francia, quiere enviar tropas europeas a Ucrania. “Para proteger la paz”, pretende. Una locura suicida además de una idiotez.

Zelensky y Trump

Rusia exigirá que sean fuerzas de países no alineados con Kiev las que supervisen la aplicación de un futuro alto el fuego. Que llegará después de que Moscú haya terminado de liberar la provincia rusa de Kursk de los últimos soldados ucranianos que aún resisten. Hay luego un aspecto que Napoleón-Macron no parece haber considerado. El eje naciente entre Trump y Putin. Que tienen una visión paralela de los intereses estratégicos de sus países. Ucrania, último país colchón frente a la OTAN para Putin. Groenlandia, que Trump querría anexar. Un proyecto que Putin ha dicho “comprender”. Y que en el nuevo mundo tripolar EE. UU. – Rusia – China, con una Europa cada vez más irrelevante, podría obtener también la comprensión de Pekín, que querría finalmente poner sus manos sobre Taiwán. Y la armada Brancaleone de Macron podría verse enfrentada no sólo a Putin, sino. quizas también a Trump, aliados 80 años después no contra un Hitler sino contra la humana estupidez…. 

IL TRADIMENTO DI EUROPA!

MENTRE TRUMP E PUTIN PREPARANO LA PACE. URSULA E MACRON  GIOCANO ALLA GUERRA. CON I NOSTRI SOLDI E LE NOSTRE VITE

29/3/25 – Siamo alla follia. Dopo tre anni di guerra insensata in Ucraina è finalmente arrivato Trump. Che come aveva promesso sta fermando il conflitto, provocato e alimentato dal suo predecessore Biden e dagli insulsi leader europei. Logicamente l’Europa dovrebbe rallegrarsi di questa svolta che allontana il pericolo di una Terza Guerra Mondiale dal suo mezzo miliardo di cittadini. Eh, no! Sarebbe immaginare che l’UE fosse ancora governata dai giganti della politica che furono De Gaulle, Adenauer, Mitterrand o Chirac. Che sapevano per averla vissuta cosa fosse una vera guerra mondiale  Non un gioco per ragazzini con problemi di testosterone. Ma un massacro, fatto di terrore, sofferenze, fame, abusi, stupri, disumanità. Loro sapevano che la costruzione europea era stata avviata sulle macerie di una Europa distrutta dalla peste nazista (sconfitta grazie al sacrificio di 20 milioni di russi) con un giuramento fondatore: “Mai più la guerra!”.

Ma i ‘giovani’ nani politici che oggi governano l’Europa non hanno mai sentito l’odore atroce, soffocante della morte di milioni di uomini e della guerra. Dopo avere giocato per tre anni alla guerra, regalando centinaia di miliardi presi dalle tasche dei loro concittadini e in parte distrutto L’economia dei laro paesi e il benessere dei loro abitanti, ora non vogliono perdere la faccia. E cercano di continuare a giocare alla guerra. Tradendo il giuramento di Europa. Giocano sulla pelle dei loro concittadini. In caso di Guerra Mondiale hanno bunker confortevoli sotto i loro palazzi del potere. A morire saranno i loro ingenui elettori.  Probabilmente però non riusciranno nel loro intento. Grazie all’uomo ora più ptente del mondo. Trump. E al suo quasi alleato Putin. Alla cui moderazione davanti alle provocazioni occidentali dobbiamo forse di essere ancora vivi. Dimenticando che Putin, accusato di tutte le nefandezze dei tempi moderni, non ha reagito quando la Nato, violando gli impegni del 1990 (di non avvicinare i propri missili alle frontiere russe), si è allargata ben 16 volte a Est.

Lo stesso Putin 20 anni fa si era avvicinato all’Occidente. Entrando nel Consiglio d’Europa, non escludendo perfino di aderire alla Nato. Concludendo accordi per la riduzione degli armamenti. Collaborando con l’Occidente sulle grandi crisi. Poi sono arrivati Biden e l’ex premier inglese Johnson, saggiamente definito “un idiota” dalla regina Elisabetta. Che hanno fatto il possibile per provocare Mosca. E la guerra. E poi per alimentarla. Bloccando gli accordi di pace di Istambul nella primavera del 2022 e poi fornendo soldi e armi all’ex “comico mediicre” (secondo Trump) Zelensky. In tre anni gli europei non hanno preso una sola iniziativa perm fermare la guerra. Mentre ogni 5 minuti chiedono una tregua a Gaza…

E ora, mentre una pace negoziata da Putin e Trump sembra più vicina che mai (forse in maggio) i nani europei gridano alla guerra. “Sognano di essere Churchill”, ironizza Putin. La presidente della Commissione Ue Ursula von den Lyden, che nessun cittadino europeo ha eletto, nipote di un generale SS e moglie di un dirigente di una multinazionale, proclama il “riarmo” dell’Europa, che vuole finanziare con 1.000 miliardi di euro. Che andranno all’industria tedesca e francese. Intanto cerca di creare una psicosi guerriera, invitando i cittadini europei a fare scorte di acqua e spaghetti per sopravvivere a una guerra! Davanti alla “minaccia russa”. Che non esiste. “Sono più stupidi di questo tavolo” avverte Putin.  Ricordando che la Russia non ha mai attaccato nessuno. Si è difesa. E bene. Ne sanno qualcosa Bonaparte e Hitler. Fuggiti con la coda fra le gambe, e con i loro eserciti massacrati, dopo avere tentato di invadere la Russia. Ma Il piccolo Napoleone di Parigi, che più nessuno vuole in Francia, vuole mandare truppe europee in Ucraina. “Per tutelare la pace” pretende. Una follia suicida oltre che una idiozia.

La Russia esigerà che siano forze di paesi non schierati con Kiev a sorvegliare l’applicazione di una futura tregua. Che interverrà dopo che Mosca avrà finito di liberare la provincia russa di Kursk dagli ultimi soldati ucraini che ancora resistono. C’è poi un aspetto che Napoleon-Macron non sembra aver preso in considerazione. L’asse nascente fra Trump e Putin. Che hanno una visione paralela degli interessi strategici dei loro paesi. L’Ucraina, ultimo paese cuscinetto davanti alla Nato per Putin. La Groenlandia, che Trump vorrebbe annettere. Un progetto che Putin ha detto di “comprendere”. E che nel nuovo mondo tripolare Usa-Russia-Cina, con una Europa sempre più irrilevante, potrebbe ottenere la comprensione anche di Pechino, che vorrebbe mettere le mani finalmente su Taiwan. E colmo dell’ironia, si fa per dire, l’armata Brancaleone di Macron potrebbe vedersela non solo con Putin, ma forse anche con Trump. Di nuovo alleati, 80 anni dopo, non contro Hitler, ma contro l’umana stupidità…

LAS LOCAS MENTIRAS DE URSULA Y MACRON. ¿QUIEREN LA GUERRA? DÉMOSLES UN CASCO Y QUE VAYAN A COMBATIR. RUSIA NO ES NUESTRA ENEMIGA – EN SIRIA MATANZA DE CENTENARES DE ALAWIS.

8/3/25 – “S’il faut donner son sang, allez donner le vôtre, vous êtes bon apôtre Monsieur le Président”. Cantaba hace un siglo el genial Boris Vian en Le déserteur… (“Si hay que derramar sangre, vaya a dar la suya, señor presidente, es un buen apóstol”). La canción parece escrita, con cien años de antelación, para el pequeño Napoleón de París, Emmanuel Macron, y los demás líderes europeos, que de nuevo intentan arrastrarnos a una Tercera Guerra Mundial. Justo cuando la paz en Ucrania está al alcance de la mano, gracias a Donald Trump y Vladimir Putin. Después de haber alimentado durante tres años con nuestro dinero una guerra absurda e inútil, que ya ha costado la vida a cientos de miles de jóvenes rusos y ucranianos, ahora Macron y compañía intentan impedir que termine. Con mentiras criminales. Que quizás algún día los lleven ante un tribunal. Ojalá.

acron y Ursula von der Leyen han lanzado proclamas bélicas: Europa está en peligro, Rusia es el enemigo y debemos armarnos para hacerle la guerra. Mentiras comparables a las de George Bush cuando proclamaba que Saddam Hussein tenía “armas de destrucción masiva”. Una farsa inmensa. Bush invadió Irak, causando cientos de miles de muertos, en su mayoría civiles. Desestabilizando Oriente Medio y provocando una explosión del terrorismo yihadista sunita. ¿Y las famosas armas de destrucción masiva? Ninguna. ¡Nunca existieron! Otra mentira. Si la Corte Penal Internacional fuera algo serio, debería haber actuado contra Bush, y no contra Putin y Netanyahu, que defienden los intereses vitales de sus países. Y contra Macron y los demás líderes europeos que quieren prolongar la masacre en Ucrania y arrastrar a sus países a una guerra, quizás nuclear.

Con el igualmente insensato proyecto de gastar otros 800.000 millones de euros, quitándolos de escuelas, sanidad, pensiones, en un “rearme” inútil y absurdo. Cuando en 2024 el gasto militar de los países de la UE y de los europeos de la OTAN (Turquía, Reino Unido, Noruega) alcanzó los 719.000 millones de dólares, un 56 % más que el de Rusia, 461.000 millones. Además, según un estudio del Observatorio de la Universidad del Sagrado Corazón de Roma, una parte del gasto ruso se destina a reponer las pérdidas sufridas en Ucrania, y no a aumentar su potencial bélico. En cambio, el europeo crece cada año. Y no hay ninguna necesidad de los 800.000 millones de Ursula. Una maniobra que esconde intenciones ocultas: reforzar los poderes de la tecnocracia de la UE, y por lo tanto los suyos, para von der Leyen. Y para Macron, dándose una nueva legitimidad como líder militar, cuando su popularidad en Francia está en mínimos históricos.

Sin embargo, algunos mantienen la sangre fría. Como el primer ministro húngaro Orbán, que ha rechazado los planes belicistas de Ursula y Macron. O el viceprimer ministro italiano Salvini, que ha calificado a Macron de “loco”. “Mientras el mundo quiere la paz, Macron y algunos otros en Europa hablan de bombas, aviones, misiles y tanques”. Macron ya ha llevado a Francia al borde de la quiebra, con una deuda pública de 3,3 billones de euros. Los franceses quieren que se vaya. Pero él se aferra al sillón e intenta resistir hasta 2027, apostando ahora por una testosterónica huida hacia adelante. La propuesta bélica es una burla para los ciudadanos europeos. Que ya han sufrido gravemente las consecuencias de la guerra, que ha empobrecido a las clases modestas, medias y a los jubilados. Mientras ha enriquecido a especuladores, multinacionales, lobbies de armas y bancos. Desde el inicio de la guerra, los europeos han hecho de todo para prolongarla. Pero, salvo Orbán, nunca han propuesto una tregua.

Sin embargo, ahí siguen Trump y Putin, decididos a alcanzar la paz e imponerla en Ucrania. A pesar de la histeria bélica de algunos europeos. Tras la decisión de Trump de bloquear la ayuda militar e inteligencia a Kiev, el régimen ucraniano no podrá resistir más de unas pocas semanas. A pesar de las puestas en escena de Macron.

SIRIA, ATROCIDADES CONTRA LOS ALAWITAS, LOS YIHADISTAS MASACRAN A FAMILIAS ENTERAS, INCLUSO A NIÑOS, MONTONES DE CADÁVERES EN LA CALLE. CENTENARES DE MUERTOS

En lugar de hablar de hacer la guerra a Putin, Europa haría mejor en defender a las minorías del nuevo régimen yihadista sirio, cercano al ‘sultán’ turco Erdogan. En Latakia, a orillas del Mediterráneo, desde hace dos días se está llevando a cabo una masacre de civiles alawitas por parte de las “fuerzas de seguridad” del nuevo régimen yihadista sunita. Han ssido masacrados a sangre fria ya más de mas de 700 civiles. Fuentes locales informan de violaciones y atrocidades. «Están matando a familias enteras. Incluso a niños. Les disparan a sangre fría. Hay montones de cadáveres en las calles», dijo un residente de Banias, cerca de Latakia. mediante crueles ejecuciones, características de Al Qaeda e ISIS. De donde provienen los nuevos amos de Damasco. A quienes Turquía intentaba vender como “moderados”.

Jhadistas sirios del Isis como eran antes y ahora vestidos de soldados

Los alawitas/alevitas (10 % de la población) son la rama más tolerante y liberal del islam, cercana al chiismo. Por eso son odiados por los nazi-yihadistas como “herejes” y “blasfemos”. Y también por pertenecer a la misma comunidad del expresidente Assad. El régimen del nuevo “jefe de Estado” al Sharaa (antes conocido como al Julani cuando era de Al Qaeda) había prometido no atacar a las minorías. Una promesa que duró pocos dí

Los alawitas, sobre todo, pero también los cristianos, llevan semanas siendo objeto de violencia y persecución. “Al Julani se había quitado la jellabah y se había puesto traje y corbata para parecer moderado”, acusa el ministro de Asuntos Exteriores israelí, Israel Katz. “Ahora se ha quitado la máscara y muestra su verdadero rostro: es un terrorista yihadista de la escuela de Al Qaeda que comete atrocidades contra la población civil alawita”. Después de los yazidíes, masacrados por miles por el Isis (y miles de mujeres violadas y vendidas como esclavas sexuales) hace diez años, ahora son los alewitas las víctimas de los mismos nazi-jihadistas, que sólo han cambiado de colores, poniéndose el uniforme de la policía y el ejército sirios. Pero dispuestos a emplear la misma ferocidad

Una tragedia que debería recordar a los muy mediocres líderes europeos – pensando también, en el Día de la Mujer, en lo que sufren las mujeres en el “Emirato” talibán en Afganistán – que el enemigo no es Rusia, sino la incontenible expansión del islamismo salafista en Europa y en sus fronteras.

Mujeres de Afghaniastan

LE FOLLI MENZOGNE DI URSULA E MACRON. VOGLIONO LA GUERRA? DIAMOGLI UN ELMETTO E VADANO A COMBATTERE. LA RUSSIA NON È NOSTRA NEMICA – MASSACRO ALAWITI IN SIRIA, PILE CADAVERI IN STRADA

8/3/25 – “S’il faut donner son sang, allez donner le vôtre, vous êtes bon apôtre Monsieur le Président”. Cantavava un secolo fa il geniale Boris Vian in “Le désrteur”..(“Se bisogna versare il sangue, andate a dare il vostro Signor Presidente, siete buon apostolo”). La canzone sembra scritta, in anticipo di 100 anni, per il Napoleoncino di Parigi Emanuel Macron e gli altri leader europei, che di nuovo cercano di trascinarci in una Terza Guerra Mondiale. Proprio quando la pace in Ucraina è a portata di mano, grazie a Donald Trump e Vladimir Putin. Dopo avere alimentato per tre anni con i nostri soldi una guerra assurda e inutile, costata già la vita a centonaia di migliaia di giovani russi e ucraini, ora Macron e soci cercano di impedire che finisca. Con menzogne criminali. Che forse un giorno li porteranno davanti a un tribunale. Speriamolo.

Macron e Ursula Von der Layen hanno lanciato proclami bellici: l’Europa è in pericolo, la Russia è il memico e dobbiamo armarci per farle la guerra. Bugie comparabili con quelle di George Bush quando proclamava che Saddam Hussein aveva “armi di distruzione di massa”. Un fake immenso. Bush invase l’Iraq facendo centinaia di migliaia di morti, civili soprattutto. Destabilizzando il Medio Oriente provocando una esplosione del terrorismo jihadista sunnita. E le famose armi di distruzione di masa? Nessuna! Non erano mai esistite! Un’altra bugia. Se la Corte Penale Internazionale fosse una cosa seria, avrebbe dovuto prendersela con Bush, e non con Putin e Netanyahu, che difendono gli interessi vitali dei loro paesi. E con Macron e gli altri leader europei che vogliono prolungare il massacro in Ucraina e trascinare i propri paesi in guerra, forse nucleare.

EUROPA SPENDE IN ARMI 56% PIU’ DELLA RUSSIA – Con il disegno altrettanto folle di spendere altri 800 miliardi di euro, togliendoli a scuole, sanità, pensioni,  in un inutile e assurdo “riarmo”. Quando nel 2024 la spesa militare dei paesi Ue e degli europei Nato (Turchia, Regno Unito, Norvegia) ha raggiunto 719 miliardi di dollari, un 56% più di quella russo, 461 miliardi. Inoltre, come rileva uno stufio dell’ Osservatorio dell’Università del Sacro Cuore di Roma, una parte della spesa russa serve a sostituire le perdite subite in Ucraina, e non aumenta il suo potenziale bellico. Quello europeo invece aumenta ogni anno. E non c’è nessun bisogno degli 800 miliardi di Ursula. Una manovra che nasconde intenzioni nascoste. Rafforzare i poteri della tecocraxia Ue, e quindi i suoi, per Von der Layen. Darsi una nuova legittimità da condottiere militare per Macron, ai minimi storici di popolarità in Francia. Qualcuno però mantiene il sangue freddo. Come il premier ungherese Orban, che ha respinto i piani guerrieri di Ursula e Macron. Il vicepremier italiano Salvini, che ha dichiarato “matto” Macron.  “Mentre il mondo vuole la pace Macron e qualcun altro in Europa parlano di bombe, di aerei di missili, di carri armati”. Macron già ha portato la Francia sul bordo del fallimento, com un debito pubblico di 3.300 miliardi. I francesi vogliono che se ne vada. Ma lui si aggrappa alla poltrona e crrca di resistere fino al 2027, tentando ora una  testosteronica fuga in avanti

La proposta bellica prende in giro i cittadini europei. Che già hanno subito pesantamente le conseguenze della guerra, che ha impoverito le classi modeste, medie, i pensionati. Arricchendo speculatori, multinazionali, lobby delle armi, banche. Dall’inizio della guerra gli europei hanno fatto di tutto per prolungarla. Ma, a parte Orban, non hanno mai proposto una tregua. Ci sono però sempre  Trump e Putin, decisi a raggiungere la pace e  imporla in Ucraina. Nonostante la isteria bellica di alcuni europei. Dopo la  decisione di Trump di bloccare gli aiuti militari e di intelligence a Kiev, il regime ucraino non potrà reggere più di qualche settimana Nonostante le sceneggiate di Macron.

– SIRIA, ATROCITÁ CONTRO GLI ALAWITI, JIHADISTI MASSACRANO FAMIGLIE INTERE, ANCHE I BAMBINI, PILE CADEVERI IN STRADA. CENTINAIA I MORTI

I jihadisti siriani dell’Isis, ora vestiti da asoldati siriani

Invece di parlare di fare la guerra a Putin, l’Europa farebbe meglio a difendere le minoranze dal nuovo regime jihadista siriano, vicino al ‘sultano’ turco Erdogan. A Latakia, sulle rive d Mediterraneo, è in corso da due giorni un massacro di civili alawiti da parte delle ‘forze di sicurezza’ del nuovo regime jihadista sunnita. Fonti locali riferiscono di stupri e atrocità. “Stanno uccidendo famiglie intere. Anche i bambini. Gli sparano a sangue freddo. Ci sono pile di cadaveri per strada” ha racconta un abitante di Banias, vicino a Latakia. Sono stati uccisi già più di 700 civili. Alcuni in crudeli esecuzioni, caratteristiche di Al Qaia e Isis. Da cui provengono i nuovi padroni di Damasco. Che la Turchia cercava di vendere come ‘moderati’. Gli alawiti/aleviti (10% della popolazione) sono il ramo più tollerante e liberale dell’Islam,vicino allo Sciismo. Per questo sono odiati dai nazi-jihadisti como ‘eretici’ e ‘blafemi’. E anche per appartenere alla stessa comunità dell’ex-presidente Assad. Il regime del neo ‘capo dello stato’ al Sharaa (‘al Julani quando era di Al Qaida) aveva promesso di non prendersela con le minoranze. Una promessa che ha retto pochi giorni. Gli Alawiti soprattutto, ma anche i cristiani sono da settimane oggetto di violenze e persecuzioni.  Dopo gli Yazidis, massacrati a migliaia dall’Isis (e migliaia di donne violentate e vendute come schiave sessuali) dieci anni fa, ora sono gli alewiti le vittime degli stessi nazi-jihadisti, che solo hanno cambiato casacca, mettendosi l’uniforme della polizia e dell’esercito siriani. Ma pronti a usare la stessa ferocia.

“Al Julani si era tolta la jellabah e si era messo giacca e cravatta per sembrare moderato, accusa il ministro degli esteri osraeliano Israel Katz. “Ora si è tolto la maschera e mostra il suo vero volto: è un terrorista jihadista della scuola di al Qaida che commette atrocità contro la popolazione civile alawita”. Una tragedia che dovrebbe ricordare ai molto mediocri leader europei – pensando anche, nel giorno delle donne, a quello che subiscono le donne nel ‘Emirato’ talibano in Afghanistan – che il nemico non è la Russia ma l’incontenibile espansione dell’islamismo salafita in Europa e ai suoi conf

TRUMP BACCHETTA ZELENSKY, FINE GUERRA PER MAGGIO? MA L’UE È DAVVERO GOVERNATA DAI PAZZI?

1/3/25 – Grande Trump! Ma perchè l’Europa non può avere un leader come lui? Certo anarcoide, umorale, brusco, emotivo, poco sofisticato magari anche rozzo, politicamente scorretto ma pieno di buon senso e deciso a fare gli interessi dell’America e degli americani.  Donald T. ha scritto una pagina di antologia nello Studio Ovale della Casa Bianca, ridimensionando in pochi minuti Zelensky, un personaggio creato artificialmente come una specie di Robin Hood (con Putin nel ruolo di Sceriffo di Nottingham) da tre anni di propaganda  occidentale e di genuflessioni dei dirigenti europei. Che al contrario di Trump, hanno agito in questi tre anni a spese e contro gli interessi dei propri cittadini. E ora, dopo che Trump si accinge a congelare gli aiuti militari all’Ucraina per imporre la pace, parlano di sbloccare 800 miliardi di euro per gli armamenti e gli aiuti a Kiev. Presi sempre nelle tasche dei contribuenti europei, dsi cui nessuno ha chiesto il parere. Per portare avanti la guerra! Ma l’Ue è essere governata dai pazzi? 

Dopo tre anni di guerra assurda e inutile, la più stupida del secolo, provocata dalla amministrazione Biden, Trump sta lavorando con Putin per porre fine al conflitto. Costato inutilmente la vita di centinaia di migliaia di giovani russi e ucraini. E centinaia di miliardi presi nelle tasche dei contribuenti europei ed americani, buttati dalla finestra per prolungare are una guerra impossibile da vincere contro la prima superpotenza nucleare del mondo.  I dirigenti europei si sono allineati su Biden, provocando l’impoverimento dei propri cittadini, la rinuncia a costruire scuole, ospedali, strade, garantire pensioni degne. E assicurando guadagni stellari per l’industria delle armi, gli speculatori, le banche e assicurazioni. Follia? Totale incompetenza? Putin e la Russia sono stati demonizzati, stravolgendo gli equilibri internazionali in una nuova Guerra Fredda voluta dall’Occidente per umiliare Mosca. E puntellare il dominio del dollaro sui mercati internazionali. Putin è stato accusato da dirigenti europei, contro ogni logica, di voler invadere i paesi baltici, la Germania, la Polonia, e via dicendo… insomma il mondo intero. Stupidità? Manipolazione? Pazzia?

Dimenticando che la Russia ha salvato l’Europa dal nazismo, sacrificando milioni dei suoi giovani. E che al momento dello scioglimento dell’Urss l’Occidente aveva promesso a Mosca di rispettare le sue esigenze vitali di sicurezza, non avvicinando la Nato ai suoi confini. Una promessa  tradita alla grande. Da allora ben 16 paesi, uno più vicino dell’altro alle frontiere russe, sono stati fatti entrare nella Nato. L’ultimo doveva essere l’Ucraina. L’entrata di Kiev significava per la Russia avere i missili dell’Alleanza Atlantica sulle proprie frontiere, puntati su Mosca. Putin questa volta ha detto ‘no’. Prima ha minaccciato. Ammassando truppe. Pensando che questo avrebbe fatto rispettare le promesse. Poi è stato praticamente costretto alla guerra. Che è servita, già che c’era, per recuperare le terre russe d’Ucraina. Se ci fosse stato lui alla Casa Bianca, “questa guerra non sarebe mai iniziata” ha detto Trump a Zelinsky.

Più attento agli interessi americani che i leader europei a quelli dei propri cittadini, Trump aveva imposto a Kiev di condividere con gli Usa lo sfruttamento delle Terre Rare ucraine. Per rimborsare agli Stati Uniti parte dei 350 miliardi regalati a Zelinsky dall’amministrazione Biden, per alimentare la guerra. L’accordo doveva essere firmato venerdi durante l’incontro alla Casa Bianca. Ma Zelinsky ha posto delle condizioni che hanno fatto infuriare Trump: più armi per continuare la guerra e che Washingto garantisca la sicurezza dell’Ucraina contro Mosca. Richieste seccamente respinte da Trump. “Non hai le carte per fare il duro” ha detto l’americano. “Non vuoi la pace, vuoi continuare la guerra”, “giochi con la Terza Guerra Mondiale”. Dure verità, che l’ucraino non è stato abituato a sentire in questi tre anni da osannato utile idiota dei suoi

interlocutori occidentali. Ma russi e americani stanno già negoziando la fine dei combattimenti. Senza ucraini e senza europei. L’accordo potrebbe essere concluso per maggio. “Ti converrà accettarla, o noi ci chiameremo fuori” ha avvertito Trump. E senza gli aiuti americani l’Ucraina crollerebbe “in due settimane*. Non saranno certo gli europei, nonostante i proclami testosteronici di Macron e compagni, a salvare Kiev. Non possono permetterselo. Inoltre le fessure si allargano nello schieramento europeo. L’Ue è a malapena autosufficiente sul piano militare con la protezione americana nella Nato. Ha speso nel 2024 547,5 miliardi di euro per la difesa, l’1,95 % del Pil. Senza gli Usa avrebbe bisogno del 5%. Altri 800 miliardi (senza contare l’Ucraina). Che nessuno vuole (e può) spendere, per salvare la poltrona a Zelensky. Che con ogni probabilità uscirà di scena con la fine della guerra.  Una conseguenza della fine del conflitto potrebbe essere la definitiva perdita di importanza, già iniziata, dell’Europa nel mondo. Nano politico e elefante commerciale. Soprattutto se come sembra, Trump promuoverà un triumvirato delle superpotenze, una nuova Yalta a tre, Usa,, Russia, Cina, per dirigere il mondo. Senza i molto mediocri pazzi europei. 

EUROPA UMILIATA PAGA TRE ANNI DI ISTERIA TESTOSTERONICA, PER PUTIN E TRUMP NON CONTA PIU’ NULLA, VOGLIONO UNA NUOVA YALTA.

17/2/25 – Il re è nudo. Arriva Trump, e finalmente tutti se ne accorgono: l’Europa può sembrare un gigante economico, ma rimane un nano politico. Dopo tre anni di assurda isteria guerriera agli ordini sull’Ucraina dell’amministrazione americana di Joe Biden, determinata a umiliare ad ogni costo la Russia, prima superpotenza nucleare mondiale, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca dovrebbe riportato i leader europei al senso delle realtà. Ma non è scontato. Logicamente il presidente americano ha subito riallacciato il dialogo con Vladimir Putin – stupidamente marginalizzato e diabolizzato dall’Occidente in versione Biden – tagliando fuori gli europei e il presidente ucraino Zelensky dal negoziato. Che deve porre fine alla guertra più assurda del secolo. Che non sarebbe mai iniziata se Trump fosse stato al potere e se Europa e Usa avessero mantenuto le promesse fatte a Mosca al momento dello scioglimento dell’ex-Urss. Impedire che i lancia-missili della Nato potessero un giorno arrivare alla frontiera della Russia. Una linea rossa. Putin tre anni fa esigeva il rispetto degli impegni: la neutralità dell’Ucraina e la garanzia che non entrasse mai nella Nato. Preso in giro da Usa, Ue e Nato, ha optato per farsi giustizia da solo. E difendere gli interessi strategici della Russia.

“MAI PIU’?” – In tre anni l’Ue, nata sulle ceneri della Germania nazista e sull’impegno dei padri fondatori di fare in modo che “mai più” la guerra potesse tornare in Europa, cosa ha fatto? Ha spinto per una soluzione negoziata? Ha cercato di spegnere l’incendio, con un embargo sulle armi? No, al contrario, allineandosi su Biden ha gettato benzina sul fuoco, alimentando con armi, propaganda massiccia (facendo credere che Putin voleva mettere a fuoco e fiamme tutto il continente), e miliardi di euro presi nelle tasche dei contribuenti, una guerra stupida e sanguinosa. Costata la vita a centinaia di migliaia di giovani russi e ucraini. Per di più inutile. Anzi un boomerang. La Russia non poteva perderla. Al contrario, già che c’era, Mosca ha deciso di recuperare le regioni russe dell’Ucraina al confine con la Russia. Solo l’Ungheria di Orban e poi la Slovacchia, hanno cercato di fermare l’isteria europea, pilotata dal nuovo Napoleoncino dell’Eliseo, Macron. 

Ora è giunto il momento della resa dei conti. Trump ha fermato la follia collettiva. Ha parlato con Putin, il ‘cattivo’ di turno lapidato dalla stampa militarizzata europea. Ignorando il sostegno quasi unanime dei russi per la campagna in Ucraina. Tutti fascisti guerrafondai? Una forma di razzismo collettivo anti-russo, da Guerra Fredda mal digerita. Insulti e aggressioni verbali si sono sprecati. L’ultimo, il presidente italiano Mattarella, che si è permesso di paragonare la Russia con il Terzo Reich nazista. Suscitando lo sdegno di Mosca. Un paragone vergognosa, se si pensa che la Russia ha pagato con 25 milioni di morti, il tributo in assoluto più alto fra gli alleati, la liberazione dell’Europa. Senza questo immenso sacrificio umano, oggi sfileremmo al Passo dell’Oca, nel Quarto Reich Europeo.  Ma ora tutto cambia. A spese degli incompetenti leader europei. Che non hanno mai chiesto ai loro elettori se erano d’accordo per regalare centinaia di miliardi al regime corrotto ucraino rinunciando a ospedali, scuole, infrastrutture o a pensioni più decenti, rischiando anche una terrificante Terza Guerra Mondiale nucleare.

NUOVA YALTA – Trump e Putin si avviano verso una nuova Yalta. Un vertice fra i due si terrà in Arabia Saudita a breve. Preceduto da una riunione fra ministri degli esteri. Senza interlocutori europei. E senza Zelensky, da tre anni ‘utile idiota’ nelle mani di Biden.  L’accordo di pace che imporranno con ogni probabilità riconoscerà in buona parte le ragioni della Russia. E darà il via a una nuova distensione fra i Grandi. Vicini nella nuova visione strategica del mondo. Più autoritaria. E meno insabbiata nel politicamente corretto. Soprattutto nella difesa degli interessi vitali delle tre superpotenze. Alla nuova Yalta probabilmente sarà associata anche la Cina. La Russia recupererà lo spazio vitale ai margini delle proprie frontiere con l’Ucraina. Che non. entrerà nella Nato. E un giorno magari, ipotizza Trump, tornerà alla Russia, di cui è stata la culla nazionale e religiosa. Nella stessa ottica il presidente americano ha in mente l’estensione di quelli americani con il possibile assorbimento della Groenlandia, il recupero dell’influenza sul Canale di Panama e (l’ex?) Golfo del Messico, o la (molto) ipotetica adesione del Canada come 51mo stato dell’Unione. La Cina potrebbe avvicinarsi al recupero di Taiwan. Mentre Israele e la Turchia neo-ottomana di Erdogan si affermeranno come grandi potenze regionali ai confini dell’Europa. Tutto questo in un mondo in rapidissima rivoluzione, sotto la spinta dell’Intelligenza Artificiale, e sempre di più tripolare, a spese dell’Ue. Marginalizzata più che mai. Che paga la assurda politica guerriera suicida degli ultimi tre anni, sacrificando (a beneficio di Russia, Cina e Turchia) i propri interessi strategici tradizionali in Africa, Medio Oriente e America Latina. Insomma, una Europa sulle soglie dell’irrilevanza. Che solo sbarazzandosi dei vari Macron, Schulz o Sanchez – sempre più minacciato dagli scandali di corruzione e dai ricatti del picccolo Napoleone catalano Puigdemont – sostituiti da veri statisti, forse potrà risollevarsi.

EUROPA HUMILLADA PAGA TRES AÑOS DE HISTERIA TESTOSTERÓNICA, PARA PUTIN Y TRUMP YA NO CUENTA NADA, QUIEREN UNA NUEVA YALTA

17/2/25 – “El rey está desnudo”. Llega Trump, y finalmente todos se dan cuenta: Europa puede parecer un gigante económico, pero sigue siendo un enano político. Después de tres años de absurda histeria belicista siguiendo órdenes de la administración estadounidense de Joe Biden sobre Ucrania, decidida a humillar a toda costa a Rusia, la primera superpotencia nuclear mundial, el regreso de Donald Trump a la Casa Blanca debería haber devuelto a los líderes europeos al sentido de la realidad. Pero no es seguro. Lógicamente, el presidente estadounidense ha restablecido de inmediato el diálogo con Vladimir Putin, estúpidamente marginado y demonizado por Occidente bajo la administración Biden, excluyendo a los europeos y al presidente ucraniano Zelensky de la negociación. Que debe poner fin a la guerra más absurda del siglo. Una guerra que nunca habría comenzado si Trump hubiera estado en el poder y si Europa y EE.UU. hubieran mantenido las promesas hechas a Moscú en el momento de la disolución de la ex-URSS: impedir que los lanzamisiles de la OTAN llegaran algún día a la frontera con Rusia. Una línea roja. Hace tres años, Putin exigía el respeto de estos compromisos: la neutralidad de Ucrania y la garantía de que nunca entraría en la OTAN. Burlado por EE.UU., la UE y la OTAN, optó por hacer justicia por su cuenta y defender los intereses estratégicos de Rusia.

“NUNCA MAS”? En estos tres años, ¿qué ha hecho la UE, nacida de las cenizas de la Alemania nazi con el compromiso de sus padres fundadores de que la guerra “nunca más” volvería a Europa? ¿Ha presionado por una solución negociada? ¿Ha intentado apagar el fuego con un embargo de armas? No, al contrario, alineándose con Biden, echó gasolina al fuego, alimentando con armas, propaganda masiva (haciéndonos creer que Putin quería incendiar todo el continente) y miles de millones de euros sacados del bolsillo de los contribuyentes, una guerra estúpida y sangrienta que costó la vida a cientos de miles de jóvenes rusos y ucranianos. Una guerra inútil. Un verdadero boomerang. Rusia no podía perderla. Al contrario, ya que estaba, Moscú decidió recuperar las regiones rusas de Ucrania en la frontera con Rusia. Solo Hungría, con Orbán, y luego Eslovaquia intentaron frenar la histeria europea, pilotada por el nuevo pequeño Napoleón del Elíseo, Macron.

Ahora ha llegado el momento de rendir cuentas. Trump ha detenido la locura colectiva. Ha hablado con Putin, el ‘malvado’ de turno lapidado por la prensa militarizada europea. Ignorando el apoyo casi unánime de los rusos a la campaña en Ucrania. ¿Todos fascistas belicistas? Un tipo de racismo colectivo anti-ruso, una Guerra Fría mal digerida. Los insultos y agresiones verbales no han faltado. El último, el presidente italiano Mattarella, se atrevió a comparar a Rusia con el Tercer Reich nazi, provocando la indignación de Moscú. Una comparación vergonzosa, considerando que Rusia pagó con 25 millones de muertos, el tributo más alto entre los aliados, la liberación de Europa. Sin ese inmenso sacrificio humano, hoy estaríamos desfilando al paso de la oca en el Cuarto Reich Europeo.

NUEVA YALTA Pero ahora todo está cambiando. A costa de los incompetentes líderes europeos. Que nunca preguntaron a sus electores si estaban de acuerdo en regalar cientos de miles de millones al régimen corrupto ucraniano a costa de hospitales, escuelas, infraestructuras o pensiones más dignas, arriesgando además una aterradora Tercera Guerra Mundial nuclear. Trump y Putin avanzan hacia una nueva Yalta. Una cumbre entre ambos se celebrará pronto en Arabia Saudita, precedida por una reunión de ministros de Asuntos Exteriores. Sin interlocutores europeos. Y sin Zelensky, quien durante tres años ha sido el ‘idiota útil’ en manos de Biden. El acuerdo de paz que probablemente impondrán reconocerá en gran parte las razones de Rusia. Y dará inicio a una nueva distensión entre las grandes potencias, cercanas en la nueva visión estratégica del mundo: más autoritaria y menos atrapada en la corrección política. Sobre todo, centrada en la defensa de los intereses vitales de las tres superpotencias. Probablemente, China también estará asociada a la nueva Yalta.

Rusia recuperará su espacio vital en las fronteras con Ucrania, que no entrará en la OTAN. Y quizás algún día, como sugiere Trump, volverá a Rusia, de la que fue la cuna nacional y religiosa. En la misma línea, el presidente estadounidense tiene en mente la expansión de la influencia estadounidense con una posible absorción de Groenlandia, la recuperación del control sobre el Canal de Panamá y (el ex?) Golfo de México, o la (muy) hipotética adhesión de Canadá como el 51º estado de la Unión. China podría acercarse a la recuperación de Taiwán. Mientras que Israel y la Turquía neo-otomana de Erdogan se consolidarán como grandes potencias regionales en las fronteras de Europa. Todo esto en un mundo en rápida revolución, impulsado por la Inteligencia Artificial, cada vez más tripolar, a expensas de la UE, marginada como nunca antes. Una Europa al borde de la irrelevancia. Que solo deshaciéndose de Macron, Schulz o Sánchez (cada vez más amenazado por escándalos de corrupción y por los chantajes del pequeño Napoleón catalán Puigdemont) y reemplazándolos con verdaderos estadistas, quizás pueda recuperarse.

PRIX NOBEL POUR TRUMP, PAIX IMMÉDIATE AVEC POUTINE. L’IDIOCRATIE EUROPÉENNE HUMILIÉE

12/2/25 – En 2009, le prix Nobel de la paix le plus ridicule de l’histoire a été décerné. Il a été attribué au président américain Barack Obama. Fraîchement élu. Alors qu’il n’avait encore rien fait. Parce que, disait-on, il allait instaurer la paix au Moyen-Orient. Ce qu’il n’a jamais fait. Au contraire, il a financé et armé les guerres en Syrie et en Libye, aidant et finançant les milices jihadistes, y compris les atroces salafistes violeurs et assassins de l’État islamique (ISIS). Officiellement, la motivation disait : « pour ses efforts extraordinaires en faveur du renforcement de la diplomatie internationale et de la coopération entre les peuples ». Vraiment ? Une mascarade. Et une banalité absolue. Mais le premier président noir des États-Unis était déjà une icône à la mode dans les bons salons de la politique européenne. Personne n’a protesté.

Caricature, Trump ignore les éuropéens, pour Poutine

Aujourd’hui, le prochain prix Nobel de la paix devrait logiquement être attribué à l’anti-Obama par excellence. Le haï et craint – surtout dans les bons salons européens – Donald Trump, sanguin et anarchiste, qui est revenu au pouvoir avec une poigne de fer. Il a déjà imposé, lui, une trêve (qui ne tiendra pas, car la pieuvre Hamas est encore vivante et puissante) dans la Grande Guerre de Gaza. Et, à peine quelques semaines après son installation à la Maison-Blanche, Trump a annoncé aujourd’hui avoir convenu, lors d’un long et cordial entretien téléphonique avec Vladimir Poutine, du lancement « immédiat » de négociations pour mettre fin à la guerre la plus absurde du siècle : celle d’Ukraine. Une guerre qui, selon lui, n’aurait jamais éclaté s’il avait été à la Maison-Blanche il y a deux ans, à la place du sénile Joe Biden.

Trump a déjà initié le processus de paix avec Poutine, un acteur clé pour la maîtrise des tensions internationales, que l’Occident, aligné sur Biden, a stupidement diabolisé et isolé au cours des deux dernières années. Alimentant ainsi une guerre insensée aux frais des contribuables américains et européens. Une guerre qui n’aurait jamais éclaté si l’Occident avait respecté les engagements pris avec Moscou lors du démantèlement de l’URSS. À savoir, ne pas permettre l’expansion de l’OTAN jusqu’aux frontières russes. Trump a remis à sa place le président ukrainien Zelensky, cet « idiot utile » utilisé par Biden et les dirigeants européens pour tenter d’humilier le géant russe, première puissance nucléaire mondiale. Zelensky a été transformé par une presse « militarisée » – selon l’ex-leader de Podemos, Iglesias – en une pathétique figure de Robin des Bois de la liberté, à qui l’on a offert des centaines de milliards, toujours prélevés dans les poches des contribuables européens et américains, pour entretenir une guerre insensée et inutile. Une guerre que la Russie ne pouvait de toute façon pas perdre et qui n’intéressait absolument pas l’Union européenne. Mais les dirigeants européens, de Macron à Scholz, trop jeunes pour avoir vécu les horreurs de la Seconde Guerre mondiale, se sont enflammés d’adrénaline et d’un furieux élan guerrier, se transformant en petits Napoléons. Oubliant ainsi de défendre les intérêts de leurs propres citoyens.

Caricature Zelensky

De l’argent jeté par les fenêtres pour une guerre perdue d’avance. Des fonds qui ont surtout servi à nourrir la corruption du régime ukrainien et à accélérer le massacre de centaines de milliers de jeunes Russes et Ukrainiens. Sans oublier l’appauvrissement des classes moyennes européennes et les gains faramineux engrangés par les spéculateurs, les banques et les magnats de l’industrie de l’armement.

Avec Trump, le bon sens revient. Le plan de paix du président américain confirmera en grande partie les revendications de la Russie. Avec un cessez-le-feu le long des lignes actuelles du conflit, la reconnaissance des droits de Moscou sur la Crimée et les régions russophones d’Ukraine, un veto sur l’adhésion de Kiev à l’OTAN, mais un « oui » à son intégration dans l’UE (une manœuvre astucieuse qui affaiblirait un concurrent commercial des États-Unis en absorbant un pays pauvre et hautement problématique). Un véritable boomerang pour l’Europe, perçue par Trump comme une rivale gênante. Toutes ces mesures sont logiques et inévitables, et sans la dangereuse stupidité des dirigeants occidentaux, elles auraient permis d’éviter dès le départ la guerre, la mort de milliers de jeunes des deux pays, l’explosion des prix en Europe et l’appauvrissement constant des classes moyennes. Il n’est d’ailleurs pas anodin que, lors de l’annonce des négociations avec Poutine, Trump ait complètement ignoré et humilié les « petits » Européens, pour négocier avec un interlocuteur qu’il respecte et considère à sa hauteur.

LA RÉVOLUTION TRUMP

À peine arrivé à la Maison-Blanche – et même avant – Trump a immédiatement commencé à transformer la politique et les relations internationales. Qu’on l’aime ou non. Il a propulsé Elon Musk (son successeur potentiel ?) dans une croisade contre la corruption et le gaspillage dans l’administration publique, ce qui devrait restituer des centaines de milliards aux contribuables américains. Il a lancé la fin de l’hystérie destructrice du « politiquement correct », qui contribue aujourd’hui à l’impuissance et au déclin de l’Europe. Face aux nouveaux leaders forts du « nouveau monde » – Trump, Poutine, le sultan néo-ottoman Erdogan, le Chinois Xi Jinping et l’Argentin Javier Milei – qui se partagent déjà le monde au détriment de la vieille Europe.

Trump affirme avec force les intérêts stratégiques des États-Unis. Il détient un pouvoir sans précédent. Et il l’exerce. Il lance des propositions que personne d’autre n’oserait formuler. Mais qui pourraient changer la face du monde. Comme l’idée de « racheter » le Groenland, caverne d’Ali Baba des matières premières et sentinelle stratégique des routes commerciales nordiques, ou encore de prendre le contrôle de la bande de Gaza, en déplaçant une grande partie de sa population (provisoirement ?), en éradiquant définitivement la « tumeur » Hamas et en reconstruisant sur les ruines de la guerre une oasis touristique garantissant la prospérité de ses habitants et la coexistence pacifique entre Israéliens et Palestiniens. Certes, le projet présente d’innombrables difficultés. Trump n’exclut pas non plus de donner son feu vert à une annexion de la Cisjordanie par Israël. Une autre bombe lancée contre le statu quo mondial. Des propositions brutales, politiquement incorrectes, venant d’un homme de pouvoir qui veut l’exercer, mais qui, peut-être, au bout du compte, pourraient mener – à haut risque – à la fin du conflit israélo-palestinien. Et quant au prix Nobel, qui osera le lui refuser… ?

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