ENTRIAMO IN GUERRA CON LA PRIMA POTENZA NUCLEARE DEL MONDO…VE L’AVEVANO DETTO?

16/8/24 – Ci stiamo facendo trascinare in una guerra contro la Russia. L’Ucraina da due settimana si è lanciata a sorpresa in una offensiva in territorio russo, penetrando per circa 35 km in direzione della città di Kursk. È la prima occupazione di una fetta di territorio russo dalla seconda guerra mondiale. Ed è attuata con le armi, le bombe, gli aerei, l’intelligence, i soldi che noi europei e americani, o perlomeno i dirigenti dei nostri paesi, hanno regalato al presidente ucraino Zelensky. Un orso non è mai cosi pericoloso come quando è ferito e minacciato. Il rischio ora è quello di una spirale che porti il conflitto – forse  nucleare – verso l’Europa Occidentale.

(Ma Hongliang, Quotidiano del Popolo)

Chi ha cercato di invadere la Russia è sempre finito male. Personaggi di ben altra statura dell’ ex-comico Zelensky. Il grande Napoleone è finito in esilio a Sant’Elena. Hitler masticando cianuro nel suo bunker di Berlino. Nell’offensiva ucraina nell’area di Kursk per la prima volta nella storia moderna sono armi Nato, le nostre, che stanno invadendo il territorio russo. Tank inglesi Challebger, tedeschi Marder e Leopard, francesi Vab, polacchi Pt91, Bradley americani, lanciarazzi italiani MLRS, obici spagnoli. I paesi Nato hanno autorizzato l’uso delle loro – nostre – armi in territorio russo. Mantenendo, per ora, solo il veto all’utilizzo di missili a lungo raggio, che potrebero colpire Mosca. Insomma il coinvolgimento dei governi occidentali – che non hanno mai chiesto ai loro popoli se volevano fare la guerra alla prima superpotenza nucleare del mondo – si fa ogni giorno più pericoloso.  La mossa di Kiev, mentre i russi continuano ad avanzare in Ucraina, punterebbe a tagliare le linee di rifornimento russe ed a migliorare la posizione negoziale di Zelensky in una ipotetica trattativa con Mosca. Ma fa correre pericoli a tutta l’Europa. 

(The Mercury News)

L’entrata in lizza per le presidenziali americane di novembre di Kamala Harris, al posto del povero defenestrato Joe Biden (accusato di essere senile) ha cambiato la strategia di guerra ucraina (forse sarebbe meglio dire senza peli sulla lingua dell’Occidente). Fino al mese scorso la vittoria di Donald Trump contro Biden era scontata. E il tycoon ha già fatto sapere da un pezzo che appena alla Casa Bianca messerà fine “in 48 ore” a questa guerra assurda e costosissima per gli americani e gli europei. Riconoscendo le ragioni di Putin. La discesa in campo della vice di Biden ha invece ridato speranze al club della guerra e dell’umiliazione della Russia, potente in Nato e Ue, con le coraggiose eccezioni di Ungheria e Slovacchia. E che sembra avere l’appoggio acritico dei media mainstream europei, “militarizzati” secondo il fondatore di Podemos Pablo Iglesias. Se Putin fosse davvero il pazzo dittatore sanguinario descritto dalla propaganda occidentale, saremmo già tutti mucchietti di cenere….

(Latuff, Middle East Monitor)

Così è scattato l’attacco a sorpresa a Kursk che ha portato la guerra in Russia (e potrebbe giustificare una risposta nucleare secondo la dottrina militare di Mosca), Certamente organizzato con l’aiuto dell’Occidente, come accusa Putin. Ora più che mai c’è da sperare in una vittoria di Trump, magari tappandosi il naso, prima che la situazione si faccia definitivamente incontrollabile. E per tutta l’Europa, pericolosissima.

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francescocerri

Giornalista Internazionale. Nato come specialista di politica europea e di sicurezza. Inviato a Sarajevo durante la guerra dei Balcani, e al Tribunale Penale Internazionale al processo Milosevic. Corrispondente in Israele/Palestina durante l'intifada, in Turchia durante la guerra in Siria e la rivolta di Gezi Park. In Spagna , con gli indignados, e Portogallo. Presidente onorario della stampa parlamentare europea. Cavaliere della Repubblica.

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