19 ottobre – È guerra fra Israele e Hamas, dopo i massacri di centinaia di civili del 7 ottobre. Anche se l’attacco a terra è stato meno immediata del previsto. I circa 200 ostaggi prigionieri nei tunnel di Hamas a Gaza, e le speranze di liberarli in un modo o nell’altro (negoziato via intermediari, o con qualche audage blitzkrieg di commando israeliani) hanno ritardato l’entrata dell’esercito israeliano nella Striscia.
L’attacco di Hamas ha colpito al cuore lo stato ebraico. Fondato nel dopo Olocausto per garantire un rifugio sicuro a tutti gli ebrei, contro qualsiasi nemico, e qualsiasi rischio di nuovo genocidio.
I massacri disumani di Hamas, sembrano ispirati a quelli dei nazi islamici dell’ Isis in Siria, e ricordano i pogrom hitleriani, riportando nell’inconscio collettivo di Israele il fantasma esistenziale di poter essere cancellati di nuovo dalla superficie della Terra.
Per opera di un nemico che li odia e disprezza la vita umana.
Ma, cosa succederà alla fine della guerra?
Con ogni probabilità lunga, sanguinosa, con momenti agghiaccianti per i civili, e altre, molte, migliaia di morti.
Israele vuole eliminare Hamas, i suoi capi, il suo apparato militare, il suo potenziale bellico, sottraendo i 2 milioni di abitanti di Gaza al pugno di ferro con il quale li governa da quasi 20 anni, strappandoli alla debole amministrazione del presidente Anp Abu Mazen, successore a Ramallah di Yasser Arafat.
Il quadro alla fine della guerra dovrebbe essere molto diverso. Se Israele la vince, sradicando Hamas da Gaza.
Innanzitutto che fare della Striscia? Poche le opzioni, rileva l’analista israeliano Herb Keinon: rioccuparla, forse solo in parte, per impedire un possibile ritorno di Hamas e alleati; cederla al presidente Abu Mazen, che però ne ha perso il controllo nel 2006 e finora non è stato in grado di imbrigliare Hamas; affidarne il controllo all’Egitto, che difficilmente accetterà; porla sotto mandato internazionale, una opzione poco realistica. Le missioni internazionali in Cisgiordania come nel Libano Sud non sono state in grado di fare granchè davanti ai gruppi armati islamici.
Certo sarà però necessario un piano internazionale per la ricostruzione di Gaza. La Striscia uscirà semidistrutta dalla guerra con Israele. Hamas e Jihad Islamica hanno una rete sotterranea di circa 500 km di gallerie, con depositi sotto strutture civili, ospedali, moschee, scuole, palazzi residenziali: già un quinto circa di Gaza City è stato colpito.
Per distruggerli non sarà possibile fare interventi chirurgici. I danni collaterali saranno importanti. L’immagine internazionale di Israele ne uscirà disastrosamente alterata. La efficace disinformazione islamista, come nel caso dell’ospedale cristiano di Gaza City, soffierà benzina sul fuoco.
Israele deve dunque pensare al dopo guerra politico. Dare una prospettiva seria di pace (o almeno tentarla), che permetta ai suoi attuali sostenitori occidentali, Usa per primi, e ai paesi islamici con i quali ha normalizzato le relazioni, di giustificare o almeno non demonizzare una guerra molto dura e sanguinosa.
La via logica sarebbe di accettare la soluzione dei due stati, Israele e Palestina, fianco a fianco. Indicandola fin d’ora come una prospettiva per il dopo guerra.
Ma in Israele sarà necessario un cambio di governo per farla accettare. Il livello di fiducia in Netanyahu, insabbiato negli scandali, a capo di un governo di estrema destra e responsabile degli errori che hanno favorito l’attacco di Hamas, è ai minimi storici.
Un altro premier e un altro governo dovrebbero fare accettare al Paese i sacrifici della pace. Israele avrà bisogno di uomini del calibro di un Begin, che firmò la pace con Arafat, o di Sharon, che smantellò le colonie di Gaza. Ma esistono?
Fotografia di Atia Mohamed/Flash90.
Interesante y bien explicado
Totalmente de acuerdo no será possible REALIZAR CIRURGIA !!!!
Le style rédactionnel est à la hauteur de
l événement et surtout très clairvoyant
Bravo à ce journaliste hors pair
Bravooooo Mor Francescocerri
Cómo siempre…
El hombre como lobo del hombre..Y siempre escondido debajo de la piel de oveja…De su invento más mortífero,el que ha causado las más terribles masacres masivas en los pocos millones de años,en que nuestra especie transita por éste pobre planeta…Y al final logrará la extinción,merecida por su infinita estupidez… DIOS!!
Cómo siempre…
El hombre como lobo del hombre..Y siempre escondido debajo de la piel de oveja…De su invento más mortífero,el que ha causado las más terribles masacres masivas en los pocos millones de años,en que nuestra especie transita por éste pobre planeta…Y al final logrará la extinción,merecida por su infinita estupidez… DIOS!!..
Gracias Francesco por tu artículo..