Massacro sunnita in Israele. La coscienza sporca dell’Occidente

La ‘pistola fumante’ che dimostri come non possa essere che l’Iran il grande vecchio nelle stragi di Hamas in Israele ancora non è stata trovata. Anzi, il Washington Post, citando fonti di intelligence, scrive che a Teheran sono rimasti sorpresi come il resto del mondo dal sanguinoso attacco degli islamici palestinesi da Gaza.

Ma già una ampia grancassa internazionale, senza prove, non ha dubbi. L’Iran ha guidato la mano stragista di Hamas.

Si ripete per l’ennesima volta la caccia ai sciiti, che già tanti danni ha provocato negli ultimi trent’anni.

L’Iran, impegnato in un braccio di ferro politico/ diplomatico /strategico per la supremazia nel Medio Oriente, ha avuto, ha, e avrà rapporti con Hamas. Come con tutte le forze che possano destabilizzare il ‘nemico’ israeliano.

Ma questa è una pratica costante nell’area. I big sunniti, Arabia Saudita, Turchia, Qatar, fanno lo stesso, però con l’obiettivo soprattutto di indebolire l’arcinemico sciita di Teheran.

E i suoi alleati. Come è avvenuto nella guerra in Siria. Contro l’alevita/sciita Assad. Trascinando con sè Usa e buona parte dell’Occidente.

Dalla caduta dello Shah Reza Palevi, con il trauma per gli Usa dell’attacco alla loro ambasciata, e dalla istaurazione di un regime islamico a Teheran, l’Iran sciita e i suoi alleati sono scivolati nell’ ‘asse del male’ forgiato dalla Casa Bianca.

In una moltiplicazione di errori strategici che hanno reso sempre più pericolosi i rapporti con il mondo islamico e versato benzina sulle allora giovani fiamme del terrorismo sunnita.

Fotografia di Mostafa Alkharouf.

Chi ha dimenticato l’appoggio americano, nello scontro planetario di influenza contro l’Urss, alle milizie di Osama Bin Laden in Aghanistan, contro il regime filo russo di Kabul.

Un primo, fatale, tragico errore. Cosi è nata Al Qaida, la piovra terrorista che ha aperto la via alla nascita dell’Isis e di movimenti analoghi in Medio Oriente, Africa, Asia, e alla lunga serie di attentati contro l’Occidente. Creando il mondo dell’incertezza in cui viviamo.

Da allore lo squilibrio pro sunnita dell’Occidente, sotto la spinta Usa, non ha fatto che aggravarsi. Contribuendo allo sviluppo del terrorismo jihadista, alla destabilizzazione del Medio Oriente.

Come la guerra in Siria, con l’appoggio a quella che veniva definita l’opposizione ‘islamica moderata’ ( dominata dagli aguzzini sunniti dell’Isis) al presidente autoritario alevita/sciita Bachar el Assad. Un potere che le grandi potenze regionali sunnite, Arabia Saudita, Qatar, Turchia, volevano rovesciare, per istituire uno stato islamico, appoggiando con armi, appoggio finanziario e implicitante politico, i ‘nazisti islamici’ dell’Isis.

Ryad, Doha, e il ‘sultano’ Erdogan, hanno spostato acriticamente su un asse anti Damasco Usa e alleati occidentali.

La caduta di Assad, e la creazione di un contagioso califfato jihadista sunnita, è stata evitata degli alleati sciiti del presidente alevita, l’Iran e l’Hezbollah libanese, con l’appoggio della Russia.

Anche nello Yemen, un altro conflitto in primo luogo contro i civili, da tutti dimenticato, l’Arabia Saudita ha trascinato Usa e alleati sunniti in una guerra aerea sanguinaria contro le forze sciite Houthi. I bombardamentiï hanno ucciso 20.000 civili, molti bambini. Ora il paese è alla fame. Come Gaza, dopo 15 anni sotto il pugno di ferro di Hamas.

E ogni conflitto produce nuovi terroristi esperti. Un esercito destabilizzante pronto a colpire ovunque, in Medio Oriente, Europa, Africa, America. Complice la storica spaccatura fra sciiti e sunniti nel mondo islamico. Ma anche nei paesi dell’Islam la maggior parte della gente, come in Palestina, aspira soprattutto a poter vivere decentemente, e non a morire da ‘martire’, trovando 99 vergini in Paradiso. Sarebbe forse ora di sdemonizzare Teheran, e di implicarla in una nuova strategia contro il terrorismo.

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francescocerri

Giornalista Internazionale. Nato come specialista di politica europea e di sicurezza. Inviato a Sarajevo durante la guerra dei Balcani, e al Tribunale Penale Internazionale al processo Milosevic. Corrispondente in Israele/Palestina durante l'intifada, in Turchia durante la guerra in Siria e la rivolta di Gezi Park. In Spagna , con gli indignados, e Portogallo. Presidente onorario della stampa parlamentare europea. Cavaliere della Repubblica.

One thought on “Massacro sunnita in Israele. La coscienza sporca dell’Occidente”

  1. Merveilleuse analyse relatant parfaitement la situation actuelle avec un éclairage et un point de vue original

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