6/4/25 – Tranquilli. Abbiamo un nuovo Cattivo, su cui scaricare tensioni, odio e colpa per tutti i mali del Pianeta. Assolvendo i veri responsabili. I “diavoli” Putin e Netanyahu sono già un pò vecchi. E da quando Trump è alla Casa Bianca la loro carica diabolica e di odio si è attenuata. Benvenuto quindi il nuovo spaventapasseri: Mr Donald Trump. Il presidente americano rema decisamente contro corrente. È amico del demonio Putin , spiega che il presidente russo non è il principale responsabile della guerra in Ucraina. Provocata dall’Occidente. E punta il dito invece contro il predecessore Biden e il regime ucraino di Zelensky. Da carta bianca a Israele per eliminare con ogni mezzo i neo jihadisti di Hamas a Gaza e essere più che mai la superpotenza del Medio Oriente. . Insomma il contrario di tutto ciò che è stato inculcato al buon popolo negli ultimi anni, con l’aiuto in vari paesi di una stampa mainstream obbediente, acritica e militarizzata (dice Pablo Iglesias). Sviluppando nell’opinione la narcotizzante per i cervelli “sindrome della pecora bianca”, cioè mandare giù senza analisi critica le verità del potere. Ora Trump provoca un nuovo terremoto. Usa i dazi per rivoluzionare i rapporti economici e commerciali mondiali. Ridurre l’onnipotenza di speculatori, borse e mercati sull’economia mondiale globalizzata. Attirandosi vibranti scomuniche. E scossoni intimidatori e speculativo nelle borse. Accuse di voler trascinare il.mondo nel baratro, di condannare milioni di umani alla disoccupazione, peggio ancora, alla fame. E chissà, alla morte per denutrizione.

AMERICA FIRST – Non si sentono molte voci fuori da questo coro cercare di capire le intenzioni dell’anarcoide presidente americano. Più o meno come era successo quando un altro presidente anarchizzante, l’argentino Millei, è arrivato al potere una motosega in mano, promettendo una cura da elefante per la disastrata e corrotta economia del paese. Anche lui era stato liquidato come un pericoloso pazzoide che avrebbe affondato ancora di più la povera economia argentina. Un anno dopo, nello stupore generale degli ‘esperti’ l’Argentina del ‘folle’ Millei esce dal baratro. Torna a essere una economia trainante dell’America Latina. Una cosa è certa. A Trump interessa l’America e interessano gli americani. E se anche il ‘folle’ Trump, dopo il ‘pazzo’ Millei, fuori dalle (apparenti) comode autostrade del politicamente corretto, in fondo avesse ragione? E se la sua brutale strategia dei dazi si rivelasse, come la motosega dell’argentino, un’arma efficace per correggere le distorsioni create negli ultimi trent’anni dalla globalizzazione? La logica del protezionismo correttivo rispolverata da Trump ha un senso, se si considera l’enorme disavanzo commerciale americano. Nel 2024 gli Usa hanno importato merci per mille miliardi di dollari più di quanto hanno esportato: 237 miliardi solo per la Cina, 236 dall’Ue. In altre parole i soldi degli americani finanziano lo sviluppo dell’economia cinese o europea a scapito di quella nazionale. Una tendenza in atto da oltre 30 anni. Che Trump vuole rovesciare Certo non è molto delicato. Ha preso in prestito la motosega di Millei.

Caricatura 1940
GAS E EXPORT RUSSIA – Il concetto di base non è assurdo. Il primo risultato della guerra dei dazi sarà di ridurre gli scambi commerciali speculativi da un continente all’altro. Come vendere le banane americane alla Spagna, che in cambio venderebbe le banane delle Canarie (spagnole) agli americani… Una assurdità fra le mille altre del ‘villaggio globale’ e delle tensioni speculative dei mercati globalizzati. Con i dazi di Trump gli americani mangeranno banane americane e guideranno più auto made in Usa Gli europei mangeranno banane spagnole e guideranno meno auto americane. Riducendo inoltre gli enormi costi ambientali di questi scambi planetari. La bibbia della sostenibilità non promuove forse i prodotti “km 0”? Vale per le automobili come per le patate, per i computer come per le scarpe. E intanto, per ammorbidire l’impatto dri dazi trumpiani, l’Europa ha davanti a se una porta che deve solo spalancare: l’export verso la Russia che stupidamente è stato affondato dalle masochistiche sanzioni decise per la guerra in Ucraina, in realtà provocata dal.mancato rispetto degli impegni dell’Occidente. Stesso discorso per i paesi del contropotere emergente dei Brics, fondato da Brasile , Russia, India, Cina e SudAfrica, che possono compensare il calo del commercio con gli Usa. E per frenare la crescita dell’inflazione che potrebbero provocare i movimenti speculativi sulla rivoluzione trumpiana dei dazi, c’è una mossa relativamente facile: tornare a comprare il gas russo, migliore e meno caro di quello americano, che l’ Ue ha boicottato contro gli interessi dei propri cittadini negli ultimi tre anni. I flussi che si ridurranno per le esportazioni saranno compensati dall’aumento della produzione e del consumo interno.bconsumo interno. L’impatto sull’occupazione del calo delle esportazioni sarà compensato da un aumento dell’impiego per la produzione interna.

Sindrome pecora bianca….
LO SCONTRO CON LA CINA – Il vero scontro è comunque non con l’Europa ma fra le due superpotenze economiche mondiali, Usa e Cina. Era inevitabile. La enorme produzio e cinese a basso costo ha invaso gli Usa. Come ha fatto in Europa e nel resto del.mondo. Fra l’altro l’Ue non ha aspettato Trump per imporre dazi protezionistici gino al 45% per difendere gli interessi del settore automobilistico europeo. E soprattutto tedesco. Che oggi Trump penalizza duramente. Sarà comunque solo un periodo transitorio. Con o senza i dazi di Trump i lavoratori umani saranno sempre più sostituiti da robot con Intelligenza Artificiale. Lo sono già d’altronde. Lo tsunami dei dazi avrà senz’altro un impatto negativo sui benefici degli attori finanziari (speculatori, banche, multinazionali, assicurazioni, ecc.) che da 30 anni rastrellano utili colossali grazie alla globalizzazione e alle delocalizzazioni. Che hanno moltiplicato con la guerra in Ucraina. E se i costi dell’adattamento ai dazi trumpiani renderanno più difficile investire gli 800/1.000 miliardi di euro che l’Ue vorrebbe destinare al suo “riarmo” assurdo, benvengano i dazi. A beneficio solo delle multinazionali delle armi. Assurdo e inutile. La Russia non ci minaccia, nonosante i proclami della propaganda bellicistica.

Caricatura El Espanol
TRUMP, “NEMICO DEL MONDO”? Un passo indietro nella incontrollata corsa della globalizzazione potrebbe avere un impatto positivo sull’attività economica locale, sulla protezione dell’ambiente, sulla riduzione della spesa pubblica, sulla qualità della vita degli uman. Aspettando la rivoluzione degli androidi… Magari riducendo anche l ‘impatto distruttore del turismo ossessivo. Inducendo a rivalutare il turismo nazionale. Insomma, Trump potrebbe non essere quel folle “nemico del mondo”, come titolava un quotidiano spagnolo. Gli europei hanno sempre guardato con un certo sprezzante superiore razzismo i presidenti espressi dal’America profonda, da Nixon a Reagan, dai due Bush a Trump. Osannando invece quelli ‘progre all’europea’ come Obama o Clinton. Ma no, Trump non è pazzo nè stupido. Ha come Millei un progetto rivoluzionario, certo brutale, per proteggere gli interessi degli Usa e lasciare la sua impronta su questa fetta di secolo. Certo, non si dispera per le conseguenze che potrebbe avere sul resto del.mondo. Si arrangino! O facciano come lui! D’altronde il Mondo è forse comunque alla vigilia – fra 20 o 30 anni… – di quella che potrebbe essere la più profonda trasformazione dall’inizio della Storia dell’Umanità. Che vedrà le macchine molto più intelligenti dell’Uomo soppiantare e dominare appunto gli umani. La rivoluzione trumpiana potrebbe essere l’arma meno peggiore per prepararla.