ZELENSKY NON VUOLE FERMARE LA GUERRA. TANTO PAGHIAMO NOI. E MACRON SI AGGRAPPA ALLA CASTA

4/7/24 – Niente cessate il fuoco. La guerra continua. Tanto la paghiamo noi. Il premier ungherese Orban ha inaugurato il semestre di presidenza Ue di Budapest con una visita a sorpresa a Kiev. Per proporre all’ex-attore comico Zelensky, ora presidente ucraino, un cessate il fuoco nella guerra contro la Russia. Per consentire l’avvio di trattative di pace. E fermare il massacro inutile di giovani russi e ucraini. Zelensky ha risposto con un secco ‘niet’. Ha invece chiesto ai 27 più soldi e più armi. Pagati sempre dai contribuenti europei. La mossa di Orban era più che sensata. L’assurda guerra di Ucraina è già costata cara agli europei. Centinaia di miliardi buttati dalla finestra per prolungare il conflitto  – invece di costruire scuole, ospedali, strade, pagare pensioni più decenti, aiutare i più deboli – con una impennata dell’inflazione, il raddoppio dei prezzi di energia e prodotti alimentari. Le sanzioni contro Mosca si sono rivelate un boomerang. Hanno solo impoverito gli europei, e arricchito banche, multinazionali degli armamenti e speculatori. Mentre la Russia in guerra, nonostante le sanzioni, si è rafforzata. È ora la quarta potenza economica del  mondo ed ha allargato il fronte del contropotere globale dei Brics, stretto alleanze militari con Cina, Iran, Nord Corea, politiche con Brasile e India. E sta vincendo la guerra.

È nell’interesse dell’Europa fermare un conflitto che potrebbe degenerare in una guerra mondiale, o comunque europea. Mentre l’interesse di Zelinsky, e dell’amministrazione Biden, è di tentare una fuga in avanti. Prima delle elezioni americane di novembre, che Donald Trump, sembra, dovrebbe vincere. Secondo il Washington Post il tycoon ha già pronto un piano per imporre a Zelensky di fermare la guerra. Concedendo a Mosca i due territori tradizionalmente russi – che la Russia già controlla –  della Crimea e del Dombass. Regalati all’Ucraina da Stalin per motivi clientelari all’interno del grande spazio comune dell’allora Urss. Una soluzione logica, già prevista nel 2022 nei negoziati fra Kiev e Mosca. Prima che Washington bloccasse l’accordo. Zelensky sente che la sua posizione si sta indebolendo. Il ritorno al potere di Trump si avvicina. E i suoi sostenitori nell’Ue sono più deboli, sconfitti dai partiti anti guerra alle elezioni europee. 

In particolare il testosteronico francese Macron, che voleva fare la guerra alla Russia inviando truppe europee in Ucraina. Il presidente francese ha subito due umilianti sconfitte in poche settimane. Il suo partito è crollato al 20%, quasi la metà dei voti ottenuti dal RN, il partito di destra di Jordan Bardella e Marine Le Pen. che hanno garantito che se andranno al potere dopo il secondo turno delle legislative del 7 luglio, Macron dovrà scordarsi i piani di guerra e le velleità da nuovo piccolo Napoleone. Il presidente francese è però pronto a tutto per impedire l’arrivo al governo del RN di Bardella. Ha concluso una sorta di alleanza elettorale con l’estrema sinistra antisemita di LFI, che la settimana scorsa accusava di voler fomentare una “guerra civile”, pur di impedire l’alternanza che vogliono i francesi. Al salvataggio della ‘casta’ macroniana contribuiscono ora anche diversi rapper delle banlieues. Che hanno prodotto una canzone anti-RN per incitare i giovani a votare contro Bardella. In nome di unq presunta difesa della democrazia la canzone auspica l’uccisione di Bardella e lo stupro di sua madre e della “puttana” Marine Le Pen.  E invita a prendere le armi se il RN arriverà al potere…

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francescocerri

Giornalista Internazionale. Nato come specialista di politica europea e di sicurezza. Inviato a Sarajevo durante la guerra dei Balcani, e al Tribunale Penale Internazionale al processo Milosevic. Corrispondente in Israele/Palestina durante l'intifada, in Turchia durante la guerra in Siria e la rivolta di Gezi Park. In Spagna , con gli indignados, e Portogallo. Presidente onorario della stampa parlamentare europea. Cavaliere della Repubblica.

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